Gennaio 28, 2025

Camilla Rolon

Istituto Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe – Delegazione Italiana –

MADRE CAMILLA CI INSEGNA LA STRADA

MADRE CAMILLA CI INSEGNA LA STRADA
DI IDENTIFICAZIONE CON CRISTO POVERO

“Mi riempio di desideri per servire meglio la Sua Divina Maestà quando guardo questi due noviziati, che sono veri miracoli della provvidenza del Signore, e quando vedo le carissime giovani donne che vengono a bussare alle nostre porte per consacrarsi al Signore, non con ricchezze,ma povere, desiderando diventare veramente povere per imitare l’Umile falegname e seguire ciecamente la povertà evangelica del Nostro Divin Redentore.” (7/10/1907)

Per Madre Camilla “bussare alle nostre porte” è decidere di intraprendere un percorso affascinante: diventare “veramente povere”, per trovare “il tesoro prezioso della Santa Povertà Evangelica”.
Cosa significa essere “veramente povere”? Seguire la povertà evangelica del nostro Divin Redentore: configurarsi con Lui nel suo mistero di Povertà e annientamento, nel suo abbandono nelle mani del Padre (= obbedienza filiale), nel suo amore gratuito per i suoi fratelli (= carità disinteressata).
Come? Ciecamente (=audace, risoluta, determinata, decisa, disponibile, appassionata, infiammata, amorevole, fiduciosa, piena di speranza, calma, sicura, entusiasta, perseverante, energica, intensa, costante, tenace, immutabile, irremovibile, intransigente).

“IL NOSTRO CARISMA È LA SANTA POVERTÀ EVANGELICA: CONFIGURAZIONE A CRISTO ABBANDONATO FILIALMENTE AL PADRE, CHE SI ESPRIME NELL’ESERCIZIO DELLA CARITÀ DISINTERESSATA, CON OPZIONE PREFERENZIALE PER I POVERI: BAMBINI E GIOVANI, ANZIANI DERELITTI, INFERMI BISOGNOSI.”

Per raggiungere questo traguardo, che per la nostra debolezza è irraggiungibile, la Madre ci offre la sua esperienza:

IMITARE L’UMILE FALEGNAME

La Madre Camilla ha verificato personalmente ciò che dice Santa Teresa di Gesù:
“Ho preso come mio avvocato e signore, il glorioso San Giuseppe, e voi affidatemi alla sua intercessione… e io ho preso San Giuseppe come mio avvocato … e lui, da colui che è, ha fatto in modo che io possa alzarmi, camminare e non rimanere paralizzata …
“Io ho visto con chiarezza che da questo bisogno (di salute), così come da altri maggiori desideri di onore, mio Padre e mio Signore ha ottenuto per me molti più benefici di quanti ne avrei saputo chiedere. Non mi ricordo, fino ad ora, di avergli chiesto qualcosa che poi ho smesso di portarla a buon fine. È qualcosa che mi sconcerta per i grandi favori che Dio mi ha concesso attraverso questo santo benedetto, per i pericoli da cui mi ha liberato, sia nel corpo che nell’anima. Il Signore, ad altre persone, ha dato la grazia per aiutarle in una necessità: ho fatto esperienza che il glorioso Santo aiuta in tutto.
“Vorrei persuadere tutti ad essere molto devoti del santo glorioso, per l’esperienza che ho dei beni che egli ottiene da Dio. Non ho conosciuto persona che gli sia veramente devota e che non sia cresciuta in virtù, perché hanno tratto grande vantaggio le anime che a lui si sono affidate… Chiedo a chi non crede, solo per amor di Dio, di provare e vedrà per esperienza il grande beneficio di affidarsi a questo glorioso patriarca, essendogli devoto… ”
“Il Signore vuole farci comprendere che così come Egli gli fu sottomesso sulla terra – poiché era nominato padre ed essendo tutore poteva comandarlo, così anche in cielo Egli compie tutto ciò che lui gli chiede”.

La Madre Camilla, siccome aveva sperimentato tutto ciò nella sua vita, si fa eco della sua Protettrice e modello:
“E per il resto, non temere che, come ho detto, il Santissimo Patriarca ti aiuterà e ti farà uscire da tutti i tuoi dubbi e difficoltà, se ti rivolgerai a Lui come tuo Padre, Direttore e Maestro ”(14 ottobre 1891).
“… metti tutto nelle mani di Nostro Signore per la potente intercessione di Nostro Signore Santissimo Padre Signore San Giuseppe e lui ti accompagnerà … ”(16 febbraio 1900).
“… sai già che il Padre Celeste ti vede e sa dove sei, e che fai tutto per il suo amore e il Santissimo Patriarca Gli dirà: “Queste poverele che vedi qui, sole, indigenti e lontane dalla casa madre, sono mie figlie”. E che ne dici di questa carezza del mio Santissimo Padre Signore San Giuseppe? …. Niente carissime, niente figlie del mio cuore, non vi mancherà nulla se avrete fede, e se vi mancherà qualcosa, guardate che siete povere figlie di San Giuseppe…”(25 novembre , 1894).
“Vostra Carità pensa che il laborioso falegname si deve trascurare? Oh no, figlia, abbiamo esperienza della sua protezione visibile! ” (15 febbraio 1899)

Parlare di San Giuseppe, per una Giuseppina, è parlare del suo

“Padre, Direttore, Maestro, Signore, Protettore e Intercessore…”